“Che tu possa strapparti via e prenderti nel pugno, abitarti sentire il dono del corpo quando è solo e del respiro che trasporta il mondo, che ti addestri a inchinare un grazie a tutto, ma proprio tutto, anche il male, soprattutto questo male, che fa migrare, lasciare le lenzuola e le ombre nascoste nei cassetti le voci serrate in bocca, che tu senta l’aria nuova che ti allunga discreta il suono delle prime piogge.”