“Cedo perché son piccino, ma non domando perdono perché ho ragione.”
“Sapeva che nella vita viene il momento in cui brutto e bello svolgono piú o meno la stessa funzione, quando tutto ciò che guardi altro non è che un gancio a cui appendere le sensazioni scomposte del corpo, e i brandelli della mente.”
“Non è prendendo in giro la vita che si ottiene la felicità. È solo attraverso la rinunciaspontanea e la rassegnazione alla perdita che ci prepariamo alla morte e che otteniamo un minimo di felicità.”
“Non c’è pace esente da grida di dolore, non c’è perdono senza sangue sparso sul terreno, non c’è accettazione che non nasca da una perdita.”
“Ulrich è alle prese con il suo (e della sua generazione) vuoto di poter essere, con un’apatica rassegnazione.”
“Ciao, maledetto ciao,perché si muore già senza combattere…”
“Ciò che dà alla tragedia il suo particolare slancio verso l’alto è il sorgere della convinzione che il mondo, che la vita non ci possano dare nessuna vera soddisfazione, e che perciò non meritino il nostro attaccamento: in ciò consiste lo spirito tragico, il quale conduce alla rassegnazione.”
“La rassegnazione è la posizione più comoda di un infermo che si è rigirato a lungo tra i tormenti per poterla trovare, e così ha finito per stancarsi e, con la stanchezza, ha trovato anche la posizione.”
“A volte, la solidità del tuo processo decisionale non conta nulla. A volte sei fottuto e basta, e il meglio che ti resta da fare è mandar giù qualcosa di forte e accenderti una sigaretta.”
“Perché l'uomo comune è passivo. All'interno di un cerchio ristretto... si sente padrone del proprio destino, ma di fronte ai grandiavvenimenti è impotente quanto di fronte agli elementi. Quindi, anziché tentare di influenzare il futuro, si mette giù e lascia che le cose gli succedano.”
“Perde davvero solo chi resta seduto a guardare.”
“Al mondo c'è una sola cosa peggiore dell’uso della violenza, ed è il piegarsi alla violenza.”
“Nessun popolo crede nel suo governo. Tutt'al più, la gente è rassegnata.”
“Rassegnarmi a tutto l'orrore d'una lunga prigionia, rassegnarmi al patibolo, era nella mia forza. Ma rassegnarmi all'immenso dolore che ne avrebbero provato padre, madre, fratelli e sorelle, ah! questo era quello a cui la mia forza non bastava.”
“Chi non può picchiare l'asino, picchia il basto.”