“Quando la mente è a disagio, signore, parla meglio colui che meglio tace.”
“Mi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile. Non si creda che questa mia reazione corrisponda a un’intolleranza per il prossimo: il fastidio peggiore lo provo sentendo parlare me stesso. Per questo cerco di parlare il meno possibile, e se preferisco scrivere è perché scrivendo posso correggere ogni frase tante volte quanto è necessario per arrivare non dico a esseresoddisfatto delle mie parole, ma almeno a eliminare le ragioni d’insoddisfazione di cui posso rendermi conto.”
“Evitavo di discorrere con gli altri, e anche di salutare, perché le conoscenze, si sa, a cominciarle è niente ma poi si resta legati.”
Dai miei primi giorni ho goduto di un'attraenteimpedimento della parola. Non ho mai permesso l'uso della parola "balbettare". Non riesco a dirla io stesso.
“A parlare di ciò che non si conosce si finisce con l'impararlo.”
“La nostra sola giustificazione, se ne abbiamo una, è di parlare in nome di tutti coloro che non possono farlo.”
“Immagini il silenzio se tutti dicessero solo quello che sanno?”
“Se i cani potessero parlare, forse troveremmo difficile sopportarli così come ci accade con le altre persone.”
“Colui che potendo esprimere un concetto in dieci parole ne usa dodici, io lo ritengo capace delle peggiori azioni.”
“È meglio sopprimere del tutto i discorsi che non conducono ad alcun tipo d'azione.”
“Parlare è l'arte di soffocare e interrompere il pensiero.”
“Più divento vecchio, più presto meno attenzione a quello che le persone dicono. Guardo solo quello che fanno.”
“Ci sono quattro modi, e solo quattro modi, coi quali siamo in contatto col mondo. Noi siamo valutati e classificati da questi quattro elementi: ciò che facciamo, come appariamo, ciò che diciamo e come lo diciamo.”
“A volte inizio una frase e non so dove andrò a finire. Spero di scoprirlo strada facendo.”
“Parlare in continuazione non significa comunicare.”