“Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo.”
“Ricordate che nessun uomo viene sconfitto finche non si scoraggia.”
“Si vorrebbe poter abbracciare ed accarezzare gli esseri umani, ma uno ha paura di farlo, perché mordono.”
“Discernere, giudicare, consigliare sono atti umani.”
“L'uomo ha grande discorso, del quale la più parte è vano e falso. Gli animali l'hanno piccolo, ma è utile e vero. È meglio la piccola certezza che la grande bugia.”
“Patire e sopportare è il retaggio dell'uomo.”
“L'uomo è più facile e proclive a temere che a sperare.”
“Crederei che la prima occasione e la prima causa di ridere, fosse stata agli uomini la ubriachezza; altro effetto proprio e particolare al genere umano.”
“La natura non ci ha solamente dato il desiderio della felicità, ma il bisogno; vero bisogno, come quel di cibarsi. Perché chi non possiede la felicità, è infelice, come chi non ha di che cibarsi, patisce di fame. Or questo bisogno ella ci ha dato senza la possibilità di soddisfarlo, senza nemmeno aver posto la felicità nel mondo. Gli animali non han più di noi, se non il patir meno; così i selvaggi: ma la felicità nessuno.”
“Non siamo dunque nati fuorché per sentire, qual felicità sarebbe stata se non fossimo nati?”
“Come suole il genere umano, biasimando le cose presenti, lodare le passate, così la più parte de' viaggiatori, mentre viaggiano, sono amanti del loro soggiorno nativo, e lo preferiscono con una specie d'ira a quelli dove si trovano. Tornati al luogo nativo, colla stessa ira lo pospongono a tutti gli altri luoghi dove sono stati.”
“Gli uomini, quando sono infelici, si stringono volentieri l'uno all'altro.”
“Scrivo perché le vite di tutti noi sono storie. Se queste storie vengono raccontate, allora forse inizieremo a vedere che le nostre vite sono la stessa storia, le differenze sono solo nei dettagli.”
“Distruggere l'uomo è difficile, quasi quanto crearlo.”
“Tutti scoprono, più o meno presto nella loro vita, che la felicitàperfetta non è realizzabile, ma pochi si soffermano invece sulla considerazione opposta: che tale è anche una infelicitàperfetta. I momenti che si oppongono alla realizzazione di entrambi i due stati-limite sono della stessa natura: conseguono dalla nostra condizione umana, che è nemica di ogni infinito.”