“È stato presentato un francobollo commemorativo della prostituzione. Costa 25 cent ma se lo si lecca ne costa 50!”
“Adesso cosa debbo fare uccidermiSe non ti so dimenticare uccidertiMettiamo che ti dovessi parlareCosa debbo fare scriverti.”
“- Antonio Caponi: Giovanotto, carta, calamaio e penna, su! Scriviamo!...dunque, hai scritto?- Peppino Caponi: Eh, un momento, no?- Antonio Caponi: E comincia, su!- Peppino Caponi: [Fra sé e se'] Carta, calamari e penna...”
“[rivolto a Peppino]- Antonio Caponi: Non mi far perdere il filo... vi consolate dal dispiacere che avreta, che avreta, che avreta, già è femmina e va al femminile, perché lo dovete lasciare.- Peppino Caponi: Non so... perché che?- Antonio Caponi: Che è non so? 'Perché' è aggettivo qualificativo.”
“[rivolto a Peppino]- Antonio Caponi: Sei pronto? Avanti scrivi, incomincia: 'Signorina...- Peppino Caponi: Dove sta la signorina?- Antonio Caponi: Ma che, è entrata una signorina? Va' avanti, animale, 'signorina' è l'intestazione autonoma della lettera.”
“Dovete capire che quando scrivete a qualcuno, scrivete per lui, non per voi; cercate di dire meno quello che pensate e più quello che a lui può far piacere.”
“Se riferiti a persone, i numeri vanno scritti per me in lettere.”
“Guardai in alto le risapute stelle: la lince, il cane minore, il toro, il cigno, il drago, tutto lo zoo fantastico del cielo. Dove gli astronomi videro forme animali collegando i punti, io leggevo le lettere dell'alfabeto ebraico.”
“È bene scrivere lettere d'amore. Ci sono cose che non è facilechiedere de visu all'innamorata, ad esempio i soldi.”
“Una lettera è una cosa rischiosa; lo scrittore scommette sullo stato d'animo del lettore.”
“Una lettera mi è sempre parsa come l'immortalità... perché non è la sola mente, senza l'amico corporeo?”
“Più che i baci, le lettere mescolano le anime.”
“Le migliori lettere d'amore di una donna sono sempre scritte all'uomo che lei tradisce.”
“Io so soltanto che preferirei parlare con te, ma siccome sono costretto a scrivere perché sei distante un milione di chilometri... allora devo scrivere qualunque cosa, qualunque cosa o tutto, così come viene.”
“Da quella tua lettera comincia la storia dell'amor nostro e non mi abbandonerà mai. O mia Teresa! e questi son pure delirj: ma sono insieme la sola consolazione di chi è insanabilmente infelice. Addio. Perdonami, mia Teresa — ohimè, io mi credeva più forte! — scrivo male e di un carattere appena leggibile; ma ho l'anima lacerata, e il pianto su gli occhi.”