“Sì all'economia di mercato, no alla società di mercato.”
“L'economia dipende tanto dagli economisti quando il tempo dalle previsioni meteorologiche.”
“La crescitaeconomica non significa nulla se esclude le persone.”
“Quando combatti per la giustiziaeconomica e sociale, combatti sempre per la minoranza.”
“Il mondo è stato lento a capire che siamo all'ombra di una delle più grandi catastrofi economiche della storiamoderna.”
Come posso accettare la dottrina che assume a propria bibbia, superiore a ogni critica, un vecchio manuale di economia ["Il capitale" di Karl Marx] che mi risulta essere non solo scientificamente erroneo, ma anche privo d'interesse o di possibilità d'applicazione per il mondomoderno?
“I profeti del nostro tempo sono coloro che hanno protestato contro lo schiacciamento dell'uomo sotto il peso delle leggieconomiche e degli apparati tecnici, che hanno rifiutato queste fatalità.”
“Il governo e Confindustria vogliono solo rendere il lavoro una merce, come era nell'Ottocento.”
“La bellezza vive noncurante delle circostanze finanziarie.”
“Il problema dei flussi di denaro è che la marea sembra sempre bassa.”
Decrescita è una parola d’ordine che significa abbandonare radicalmente l’obiettivo della crescita per la crescita, un obiettivo il cui motore non è altro che la ricerca del profitto da parte dei detentori del capitale e le cui conseguenze sono disastrose per l’ambiente. A rigore, più che di “de-crescita”, bisognerebbe parlare di “a-crescita”, così come parliamo di “a-teismo”, poiché si tratta di abbandonare una fede e una religione: quella dell’economia, della crescita, del progresso e dello sviluppo.
“La pubblicità è una componente economica preziosa perché è il modo più economico di vendere prodotti, in particolar modo se questi prodotti sono senza valore.”
“Se tutti gli economisti confrontassero le loro teorie, non raggiungerebbero mai a una conclusione.”
“Confido nel fatto che per i prossimi due anni la crescitaeconomica della Cina non sarà inferire al 9%.”
Dai giornali non si capisce nulla. Niente si capisce. Quando trattano di economia è come se parlassero in aramaico stretto. Tu apri il quotidiano e leggi: “RBS e SANTANDER a un passo da ABN. Golden share contro l’avanzata di GAZPROM. OPA di ENEL su SUEZ, alt di MINC sì di CONSOB”. Che uno pensa di avere il giornale al contrario. È tutto un kamasutra di sigle, abbreviazioni, non si capisce qual è il soggetto e qual è il complemento oggetto, cioè chi l’ha messo in quel posto a chi. Vanno avanti così per un bel po’ di tempo con GNAU del DRAU e l’OPA del MENG, poi una bella mattina sfogli il giornale e leggi una roba del tipo: “Siamo nei casini. Aumentiamo i mutui”. Aumentiamo predicato verbale, i mutui complemento oggetto. E noi? Dove ce lo prendiamo, moto a luogo? Non nel BRENT, nel GAP o nel GIP o nel FLAT, ce lo prendiamo molto più semplicemente e chiaramente nel... GNAU. A noi ci fanno capire soltanto quando da qualche parte c’è un buco enorme impossibile da rammendare. Allora, improvvisamente, smettono di parlare in sanscrito e usano il tono confidenziale. Ma io mi chiedo: l’OPA sullo SBRENG della PRAZ l’abbiamo mica fatta noi? E nel crac della SMUD con conseguente crollo del brand della GINGER noi c’entravamo qualcosa? Certo che no. Peccato che adesso abbiamo il mutuo della casa alle stelle, lo stipendio assolutamente stabile e la bile che ha superato i livelli di guardia.