“La gente parla degli anni Sessanta come del momento del cambiamento, ma io sono consapevole che non lo è stato.”
“Gli addii intossicano ma intossicano di più le presenze assenti. E delle persone spesso ci manca ciò che credevamo fossero e non sono mai state, piuttosto che la loro più concreta assenza.”
“La mancanza di lettura di buoni libri indebolisce la visione e rafforza la nostra tendenza più fatale - il convincimento che il 'qui ed ora' sia tutto quello che c'è.”
“Non credo che la vita delle attrici sia poi così eccezionale.”
“Un poeta può sopportare di tutto. Siamo cresciuti con questa convinzione.”
“Non ammiro la gioventù per la brutalità delle sue certezze ma per la sincerità delle sue angosce.”
Chiamiamo "malafede" le convinzioni altrui che non condividiamo.
“Tutto ciò che serve per rompere il momento di inerzia e frustrazione è questo: agisci come se fosse impossibilefallire. Questo è il talismano, la formula, il comando di svolta a 180 gradi che trasforma il fallimento in successo.”
“Sono sempre stato convinto che il suo cuore fosse grosso come un melone.”
“È convinta che, quando fa bene l’amore la mattina, l’amore non lasci mai la sua camera. Non sa di essere parte dell’alba.”
“Il sistema di implicazioni semantiche «naturale = sicuro = innocuo = moralmente buono» è diventato una sorta di «mantra» ideologico che tiene in stato di ipnosi una buona parte della società occidentale. Si tratta di una equazione che viene acriticamente utilizzata sul versante della bioetica medica dalle confessionireligiose, e su quello della bioetica applicata alle biotecnologie agroalimentari dai movimenti ambientalisti. Quasi nessuno sembra più consapevole che la civiltà occidentale è riuscita a progredire sino ai livelli che esperiamo quotidianamente assumendo come vero, fino a pochi decenni fa, l’esatto contrario! Se nel mondo occidentale la speranza di vita alla nascita è raddoppiata durante l’ultimo secolo è perché la medicina e varie tecnologie hanno consentito di mettere sotto controllo una serie di rischi «naturali» che minacciavano l’esistenzaumana, tra cui fondamentalmente le infezioni. Inoltre va da sé che i prodotti cosiddetti naturali non sono tutti per forza innocui, visto che una significativa parte dei cancerogeni che assumiamo vengono dalle piante, che li sintetizzano per la loro difesa.”
Non c’è niente di più culturale dell’idea di natura. Non c’è niente di più difficile da sradicare dell’idea che esistano situazioni che sono per definizione naturali o più naturali di altre. Questa idea viaggia in compagnia del pregiudizio per cui ciò che è considerato “naturale”, in quanto tale viene giudicato più “buono”, più “giusto”, più “sano” e più “sicuro”. Si tratta di un pregiudizio fortemente radicato nella nostra cultura.
“Se fate dieci chilometri in macchina per andare a comperare soltanto un chilo di verdura, generate più anidride carbonica che non facendola arrivare direttamente dal Kenya.”
“Credo che ci siano due Dio - e ognuno pensa che l’altro si stia prendendo cura di me.”
“Penso che ci siano due Dio, ognuno dei quali è convinto che a prendersi cura di me sia l’altro.”