“La differenza fra il calcio e il rugby è che nel calcio si parla dei rimbalzi del pallone, e il pallone è rotondo; nel rugby non si parla mai dei rimbalzi del pallone, e il pallone è ovale.”
C'è sempre in ogni agglomeratoumano l'“organizzatore di sfide "calcistiche”. Mentre godono fama di organizzatori, questi elementi sono in realtà solo dei criminali pericolosi e la loro monomania porta periodicamente dei padri di famiglia sull'orlo della tomba.
“- Pina: Ugo.- Fantozzi: Eh?- Pina: Credo che non potrai vedere la tua partita, questa sera.- Fantozzi: Come?- Pina: Dobbiamo uscire.- Fantozzi: Chi?- Pina: Il dottor Riccardelli.- Fantozzi: No!- Pina: Mi ha detto il ragionier Filini che dobbiamo andare immediatamente a vedere un film cecoslovacco.- Fantozzi: Nooo!- Pina: Ma con sottotitoli in tedesco.- Fantozzi: No!”
“Scusi? Chi ha fatto palo?”
“A mio parere, la grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza in ogni angolo del mondo c'è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi. Ma il calcio, oggi, è sempre più un'industria e sempre meno un gioco.”
“Senza vitamine è impensabile giocare 70 partite all'anno...”
“Il calcio è semplice: quando lo si pratica ad alto livello, ogni tre giorni c'è una nuova partita. E questo ti fa scendere in fretta con i piedi per terra dopo una vittoria. E quando perdi, sei obbligato a lavorare più duramente.”
“Oggi il calcio è uno spettacolo. Il nostro mondo ha sempre avuto una dose di furbizia; ma oggi il livello di furbizia arriva alla disonestà. Fregare l'arbitro con una sceneggiata, irridere l'avversario... oggi non potrei giocare 330 partite di fila. Se uno dopo un gol mi avesse fatto i balletti, alla prima uscita l'avrei sderenato. E sarei stato espulso.”
“Lo stile Juve si avvicina a un decalogo non scritto dei doveri dello sportivo professionista. Non è un di più che ha la Juve, è qualcosa che manca agli altri.”
“Finché sei zero a zero puoi vincere uno a zero.”
“In Italia le dimissioni sono un atto rivoluzionario. Fuori dal sistema. Puoi comprare un arbitro, puoi vendere una partita; il sistema ti riassorbe. Se ti dimetti, se ti chiami fuori, il sistema ti cancella. E non puoi fare la rivoluzione da solo.”
Il calcio può e deve essere una scuola per la costruzione di una “cultura dell’incontro”, che permetta la pace e l’armonia tra i popoli.