- Polonio: "Che cosa state leggendo, mio signore?"- Amleto: "Parole, parole, parole".
“A volte il futuro abita in noi senza che lo sappiamo, e le nostre parole che credono di mentire disegnano una realtà prossima.”
“In materia di etimologia, mai fidarsi dell’orecchio. Meglio tagliarselo. Se salone è l’accrescitivo di sala, ciò non vuol dire che mattone derivi da matto, bottone da botte, burrone da burro. Rubinetto non è un rubino piccolo (anche se Dante lo adopera in tal senso), il brigantino non è un brigante in tenera età, la focaccia non va scambiata per una foca di facili costumi.”
“Se possiedi le parole, possiedi le cose.”
“Le famiglie delle parole assomigliano a quelle degli uomini. Alcune hanno origini illustri, altre hanno perduto il capostipite nella nebbia dei tempi, e c’è sempre la pecora nera che si guasta con le cattive compagnie.”
“A chi l’usa senza conoscerne l’origine, una parola può scoppiare in mano, come una rivoltella maneggiata da un bambino.”