“Col tempo finiamo con l'odiare ciò che spesso temiamo.”
“Gli uomini stanno sulla veranda della propria vita (esuli quindi da se stessi) e questo è l’unico modo possibile, per loro, di difendere la propria vita dal mondo, giacché se solo si azzardassero a rientrare in casa (e ad essere se stessi, dunque) immediatamente quella casa regredirebbe a fragile rifugio nel mare del nulla, destinata ad essere spazzata via dall’ondata dell’Aperto, e il rifugio si tramuterebbe in trappola mortale, ragione per cui la gente sì affretta a riuscire sulla veranda (e dunque da se stessa), riprendendo posizione là dove solo le è dato di arrestare l’invasione del mondo, salvando quanto meno l’idea di una propria casa, pur nella rassegnazione di sapere, quella casa, inabitabile.”
“Quelli che chiamiamo barbari sono una specie nuova, che ha le branchie dietro alle orecchie e ha deciso di vivere sott’acqua. Ovvio che da fuori, noi, coi nostri polmoncini, ne caviamo l’impressione di un’apocalisse imminente.”
“C'è una dignità immensa, nella gente, quando si porta addosso le proprie paure, senza barare, come medaglie della propria mediocrità.”
“Non ho apprensione, paura della morte. Non credo nella vita ultraterrena. Penso che la morte sia come la pace totale. Sei al di là di di tutti quelli che ti vogliono schiacciare.”
“Piú impari, meno temi.”