“C'è una salutare durezza riguardo alla realedignità che non teme il contatto e la comunione con altri, comunque umili.”
“È l'istruzione che forma la mente comune, come si piega il ramo, così s'inclina l'albero.”
“Lo schiavo è quello che aspetta che qualcuno arrivi a liberarlo.”
“Essendo degli individui, delle entità particolari, avete dei limiti fisici, mentali, nervosi, ecc. Se conoscete i vostri propri limiti e se tentate di restare entro questi limiti, siete liberi.”
“Senza la libertà di parola sarebbe molto difficile riconoscere gli imbecilli.”
Se mi chiedessero: “Che cos’è la schiavitù?” e con una sola parola io rispondessi: “Assassinio!” tutti capirebbero subito ciò che avrei voluto dire. Non occorrerebbero altre parole per dimostrare che il potere di togliere ad un uomo il suo pensiero, la sua volontà, la sua personalità, è un potere di vita o di morte, e che ridurre in schiavitù un uomo equivale ad ucciderlo. Perché dunque all’altra domanda: “Che cos’è la proprietà?” non dovrei poter rispondere: “Furto”?