“Era quasi l’alba. La nebbia fluttuava sul Volga e sembrava aver inghiottito ogni forma di vita. Poi, di colpo, il sole si levò, e fu un’esplosione di speranza. Il cielo si rifletté sull’acqua, l’acqua scura d’autunno ritrovò il respiro e il sole la voce, gridando sulle onde del fiume. Sulla riva scoscesa il gelo notturno era come una spruzzata di sale, e tra la rugiada gli alberi rossi risaltavano allegri. Si alzò il vento, la nebbia svanì, il mondo si fece di vetro, trasparente, diafano: il sole e l’azzurro dell’acqua e del cielo non riscaldavano più.”
“Nascondi le cose lontane, tu nebbia impalpabile e scialba, tu fumo che ancora rampolli, su l'alba, da' lampinotturni e da' crolli d'aeree frane!”
“Ognuno trasogna fra sé,tanto sa che nell'alba spalancherà gli occhi.”
“Il giorno è abbagliato; la notte è dei sogni e solo i crepuscoli sono chiaroveggenti per gli uomini. L'alba, per l'avvenire; il tramonto, per il passato.”
“Se il cielo t'attanaglia la tendasaluterai l'alba ringraziando.”
“Il sole stava sorgendo: la pura, incolore vastità del cielo si stendeva lassù, indifferente a lui e alle sue sofferenze.”