“Mi ci sono voluti quindici anni per scoprire che non avevo il talento dello scrittore, ma non ho potuto smettere, perché a quel punto ero già troppo famoso.”
“Se uno mi viene a dire che dei libri non si cura affatto, e non sa che farsene, e non ne tiene, io rispondo senz’altro con la massima sicurezza che è una bestia.”
“Le virgolette non sono spesso altro che un pigropretesto per mezzo del quale l'autorecerca di addossare al cattivo gusto dei suoi contemporanei la responsabilità per una banalità che gli sfuggì dalla penna o che non seppe sostituire con un'idea migliore.”
“È facile scrivere i propri ricordi quando si ha una cattiva memoria.”
“Per ogni libro degno di essere letto c'è una grande quantità di carta straccia.”
“Non ai contemporanei, non ai miei compatrioti, ma all'umanità intera io consegno la mia opera ormai compiuta, persuaso che non sarà per essa senza valore: anche se questo valore, qual è solitamente il destino del bene d'ogni genere, verrà riconosciuto con ritardo.”