“Come Ulisse e i suoi compagni di fronte alle sirene, leghiamoci all’albero maestro della vita, o mettiamoci i tappi nelle orecchie, per evitare di cedere alle lusinghe di coloro (genitori, insegnanti, superiori, militari, governanti e preti) che ci cantano la virtù dell’obbedienza. Dando loro retta, potremmo trovarci un giorno alla sbarra degli imputati in un processo a Norimberga o all’Aia, a render conto di crimini che oggi ci fanno rabbrividire, e che domani potrebbero darci il brivido. Perché ribellarsi è giusto, come si diceva nel ’68, ma basta molto poco a renderlo impossibile.”
“La satira è un'espressione che è nata proprio in conseguenza di pressioni, di dolore, di prevaricazione, cioè è un momento di rifiuto di certe regole, di certi atteggiamenti: liberatorio in quanto distrugge la possibilità di certi canoni che intruppano la gente.”
“Ribellarsi ai tiranni significa obbedire a Dio.”
“Bisogna ribellarsi alle etichette.”
“Non è nella rassegnazione, ma nella ribellione di fronte alle ingiustizie, che noi ci affermeremo.”
“Si ricorre al motto tendenzioso con speciale predilezione per poter aggredire e criticarepersone altolocate che pretendono di esercitare un'autorità. In questi casi il motto è una ribellione contro questa autorità, una liberazione dall'oppressione che essa esercita.”