L’autoesame, l’osservazione implacabile dei propri pensieri, è un’esperienza dura e devastante. Polverizza anche l’ego più solido. La vera autoanalisi, tuttavia, è matematicamente efficace nel produrre dei veggenti. La via dell’“autoespressione”, dei riconoscimenti individuali, finisce col produrre egotisti, certi del diritto alle proprie personali interpretazioni di Dio e dell’universo.
“Nessuna tecnica risulta efficace, se il praticante coltiva una mentalità dogmatica e dipende acriticamente dalle parole dei maestri.”
“L’uomo dovrà prendere coscienza della propria identità autentica, per capire che il suo àtman, la propria natura intima, contiene un principio universale.”
“I maestri sostengono l'esigenza di scrutare direttamente nella propria natura, senza dipendere dalle Scritture o dagli insegnamenti altrui.”
“Le parole, spesso, sono superflue. Col silenzio, e senza averne paura, si impara a conoscersi a un livello profondo.”
“Cerco di rimanere fedele a me stessa altrimenti mi perdo.”