“La separazione di poeta e pensatore è solo apparente e a danno di entrambi: è un segno di malattia e di costituzione malata.”
“Abba Apologeta, non riuscendo a spuntarla in una discussione con un filosofo sofista, a un certo punto sbottò:- Tu sai certamente quante zampe ha una mucca.- Be’, quattro.- Bene. Supponiamo adesso di chiamare zampa la sua coda. Quante zampe avrebbe?- Cinque.- Niente affatto – concluse il monaco. – Ne avrebbe sempre quattro. Non basta chiamare zampa una coda per farla diventare tale…”
“Un giorno abba Serapione, in quel di Alessandria, s’imbattè in un filosofo seguace dell’antico Socrate. Avvicinatolo, gli disse:- Tu, come il tuo antico maestro, dici che sai una sola cosa: di non sapere niente.- È così.- Ma. Se non sai niente, come fai a sapere di non sapere niente?”
“Un sapiente di questo mondo fece un giorno visita ad abba Zenone.- Abba - gli chiese - mi sai dire chi è il filosofo?- Il filosofo è come un cieco - rispose l’anziano - che cerca in una stanza buia un gatto nero che non c’è.- E il teologo, allora?- Il teologo è la stessa cosa, ma qualche volta trova il gatto.”
“Le idee degli economisti e dei filosofi, sia quando sono nel giusto, sia quando sbagliano, sono più forti della conoscenza della gente comune. Invece il mondo non è governato dalle loro idee, ma da qualcosa di diverso. Gli uominipolitici, infatti, credono erroneamente di essere esenti da influenze intellettuali, e sono di solito schiavi di qualche economista defunto.”
“Un ciarlatano rende oscuro ciò che è chiaro; un pensatore rende chiaro ciò che è oscuro.”