“Adoravo dormire con la finestra aperta. Le notti di pioggia erano il massimo: la aprivo e appoggiavo la testa sul cuscino e chiudevo gli occhi e sentivo il vento sul viso e ascoltavo gli alberi ondeggiare e scricchiolare. Di tanto in tanto il vento, se ero fortunato, mi portava sul viso una goccia di pioggia, e io immaginavo di stare sulla mia nave in mezzo all’oceano, la nave cullata dall’onda morta. Non immaginavo di essere un pirata, o di andare da qualche parte. Ero soltanto sulla mia nave.”
“Entra mentalmente in un ascensoreaffollato, un ascensore così affollato che non riesci a girarti senza sbattere (esasperandolo) contro il tuo vicino. Un ascensore così affollato che spesso rimani sollevato a mezz’aria. Il che è una specie di benedizione, perché il pavimento inclinato è fatto di fil di ferro che ti sega i piedi. Dopo un po’ quelli che stanno nell’ascensore perderanno la capacità di lavorare nell’interesse del gruppo. Alcuni diventeranno violenti, altri impazziranno. Qualcuno, privato di cibo e speranza, si volgerà al cannibalismo. Non c’è tregua, non c’è sollievo. Non arriverà nessun addetto a riparare l’ascensore. Le porte si apriranno una sola volta, al termine della tua vita.”
“Immaginava una vita non piú tiranneggiata dagli oggetti, una vita in cui lei e Martin sarebbero stati liberi di andarsene in ogni momento, e avrebbero cosí potuto dimostrare, restando, che la scelta veniva fatta liberamente.”
“Le persone felici non fantasticano mai; lo fanno solo gli insoddisfatti.”
“Che senso avrebbe l'inferno se i dannati non fossero in grado di sognare il paradiso?”
“A poco a poco la idealizzò, attribuendole virtù improbabili, sentimenti immaginari, e dopo due settimane pensava solo a lei.”