“Lei ama le persone spezzate dentro, come me!”
“Vivere da cicala e trovarsi un marito formica che lavori per te.”
“Il punto G l’ha individuato un ginecologo tedesco, tale dottor Gräfenberg, un uomo che, mentre i suoi simili negli anni cinquanta volavano alto, avevano la testa presa nel progettare il primo viaggio sulla luna, ebbene lui la testa la teneva sprofondata da un’altra parte.”
Ho deciso che le parolacce non le dico più. Dico solo diamine, acciderba, ammappalo e, quando mi girano un po’: “Non farmi girare i mumbastic” e “Vaffa”. Vaffa lo dico perché non se ne può fare a meno, è come il telefonino, non esco mai senza.
I malesseri, i maschi, li sfondano. Trentanove di febbre e vedono già i ragni giganti camminare sulle pareti, sentono le voci dei profeti. Due linee di febbre e ritornano indietro di quarant’anni, e vogliono la mamma. Si spiaggiano sul divano e ogni tanto: “Ehhhhh...”. Emettono un lamento come se stessero tirando le cuoia, con l’occhio che dice: “Chiama il prete”. Deboli come Violetta nella Traviata un attimo prima che la tubercolosi se la porti via.
“C'è un tempo per ridere e un tempo per piangere. Un tempo per gioire e un tempo per soffrire. Un tempo per restare e un tempo per partire. Ma un tempo massimo per restare incinte. Dopo di che... ciao.”