“Il nostro concetto standard del sé è che nel profondo di ogni mente risieda un qualcosa di speciale e centrale che compie il vero lavoro mentale per noi, un esserino laggiù che ascolta e vede e capisce cosa sta succedendo.”
“Basta che un rumore, un odore, già uditi o respirati un tempo, lo siano di nuovo, nel passato e insieme nel presente, reali senza essere attuali, ideali senza essere astratti, perché subito l'essenza permanente, e solitamente nascosta, delle cose sia liberata, e il nostro vero io che, talvolta da molto tempo, sembrava morto, anche se non lo era ancora del tutto, si svegli, si animi ricevendo il celeste nutrimento che gli è così recato. Un istante affrancato dall'ordine del tempo ha ricreato in noi, perché lo si avverta, l'uomo affrancato dall'ordine del tempo.”
“Possiamo conversare tutta una vita senza fare altro che ripetere indefinitamente il vuoto di un minuto, mentre il cammino del pensiero nel lavorosolitario della creazione artistica avviene nel senso della profondità, la sola direzione che non ci sia preclusa, in cui possiamo progredire, con più fatica, è vero, verso un risultato di verità.”
“Quando la lettura è per noi l'iniziatrice le cui magiche chiavi ci aprono al fondo di noi stessi quelle porte che noi non avremmo mai saputo aprire, allora la sua funzione nella nostra vita è salutare. Ma diventa pericolosa quando, invece di risvegliarci alla vita individuale dello spirito, la lettura tende a sostituirsi ad essa.”
“Il libro essenziale, il solo libro vero, un grande scrittore non deve, nel sensocorrente, inventarlo, poiché esiste già in ciascuno di noi, bensì tradurlo. Il dovere e il compito di uno scrittore sono precisamente quelli di un traduttore.”
“Quel che si chiama esperienza non è altro che la rivelazione ai nostri occhi di un aspetto del nostro carattere che naturalmente riappare, e riappare con tanto maggior forza in quanto l'abbiamo già messo in luce una volta per noi stessi, di modo che l'impulso spontaneo che quella prima volta ci aveva guidati si trova rafforzato da tutte le suggestioni del ricordo. Il plagioumano cui è più difficile, per un individuo, sfuggire (e anche per i popoli che perseverano nei propri errori e li aggravano sempre più), è il plagio di se stessi.”