“- Col. Kurtz: Mi aspettavo uno come lei. Lei che cosa si aspettava? Lei è un assassino?- Cap. Willard: Sono un soldato.- Col. Kurtz: Né l'uno né l'altro. Lei è solo un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi.”
“Che dovevo fare? Gli ho sfoltito la famiglia!”
“Tra gli uomini ci sono assassini che non hanno ancora sparso sangue, ladri che non hanno ancora rubato nulla, e bugiardi che finora hanno detto la verità.”
“Un assassino è considerato dal mondoconvenzionale come qualcosa di quasi mostruoso, ma un assassino si considera solo un uomo comune. È solo se l'assassino è un uomo buono che può essere considerato mostruoso.”
“Adesso che sapeva che era vivo, stava pensando ai modi in cui ucciderlo.”
“Il destino aveva deciso che da contadino si facesse soldato, che dalle trincee passasse a difendere lo Stato maggiore, che dall’amministrazione passasse all’intendenza, dal lavoro all’apparato centrale della Sicurezza del Reich alla direzione dei lager, fino a diventarecapo di un Sonderkommando in un campo di sterminio. Se si fosse trovato a rispondere di fronte al tribunale celeste, a propria discolpa avrebbe giustamente raccontato al giudice di come fosse stata la sorte a eleggerlo carnefice e responsabile dell’assassinio di cinquecentonovantamila persone. Perché che cosa poteva, lui, contro la volontà di forze possenti come una guerra mondiale, un poderoso movimentonazionalista, un partito implacabile e uno Stato coercitivo? Chi avrebbe potuto fare di testa propria?”