Resta la bruttasensazione di trovarsi di fronte a un intellettuale che, come i "pataccari", che rifilano medaglie false agli ingenui tra le rovine romane, nella rovina italiana, si limiti a produrre fumo.
“A lui rispondo con un rutto.”
“Come fa con quel cognome a fareconcorrenza a noi che ce l'abbiamo sempre duro?”
“Mi rivolgo a Giovanni Paolo II da patriota padano a patriota polacco.”
“Tecnico? Personalità? Non esageriamo, è un professore di lettere arrivato alla Banca d'Italia per meriti divini. La praticaccia, quella sì, ce l'ha: la praticaccia di un droghiere!”
Uno come Segni a Milano lo chiamerebbero "signor Pirletti".