Tutto prendeva luce da lei: era lei il sorriso che illuminava tutto, d’ogni intorno. “Ma potrò davvero scendere là sul ghiaccio, accostarmi?” pensò. Il luogo dove lei era gli sembrò un impenetrabile luogo sacro, e per un attimo fu sul punto di andarsene, tanta agitazione lo aveva preso. Dovette fare uno sforzo su se stesso e considerare che accanto a lei camminava gente di ogni specie e che anche lui poteva andare là a pattinare. Scese, evitando di guardarla a lungo, come si fa col sole, ma vedeva lei, come si vede il sole, anche senza guardare.
“Se non puoi far innamorare una donna di te, falla traboccare di amore per se stessa; tutto ciò che rimarrà dopo sarà tuo.”
“Questa è la mia donna, Gustav, non è la moglie né la madre dei miei figli, ogni mattina cerco di non volerla, ma non ci riesco. Non ci hai insegnato quanto è duro non avere la donna che vuoi. Niente ci obbliga, niente ci lega, ma il suo corpo steso sul letto manca al mio come la gamba.”
“Non sei venuto, non ci sei stato mai, eppure sempre. Il vuoto allo stomaco è diventato ricordo, non faceva male ma bene averlo accanto.”
“Solo tu sai vivere quindici anni, madre, moglie, hai anche imparato a cucinare, fai funzionare la casa, lavori senza perdere un attimo, e tieni quell'uomo dentro. Lo tiri fuori quando puoi, nella vasca da bagno, stesa al sole, tra le righe di un libro che hai smesso di leggere e immagini una fine che non c’è.”
“Tutte le emozioni, e quella in particolare, erano respinte con orrore dalla sua mente fredda, precisa, mirabilmente equilibrata. A mio parere, era la più perfettamacchina pensante e ponderante che esista al mondo ma il sentimento amoroso lo avrebbe messo in una posizione falsa.”