“C'è una giustizia superiore a quella dell uomo, io verrò giudicata da Lui!”
“Alcuni monaci decisero di fondare una comunità alle foci del Nilo, ma grande era la loro povertà e l’inospitalità del luogo. Stavano per disperare quando il loro abate li incoraggiò con queste parole:- La provvidenza di Dio c’è per tutti. Guardatevi intorno: durante l’inondazione, i pesci mangiano le formiche; durante la siccità, le formiche mangiano i pesci.”
“Il nostro abate Serapione – fa un monaco a un confratello di un altro monastero – è talmente innamorato della parola di Dio, che lo assistono quarantamila angeli. Duemila lo assistono nella lettura, duemila nella meditazione, duemila nella contemplazione.- E gli altri trentaquattromila?- Lo aiutano ad andare nell’orto a lavorare.”
“- Chi mi sa dire – chiese un giorno abba Michele ai bambini del villaggio – come Dio possa essere dappertutto senza che lo si veda?Un bimbo rispose:- Io. Penso ad un pezzo di zucchero in una ciotola di latte.”
“Consigliava abba Melantone ai suoi monaci:- Cominciate ad ammirare ciò che Dio vi mostra prima di cercare ciò che vi nasconde!”
Abba Simeone, era di una logica implacabile. A proposito dell’esistenza di Dio, era questo il suo ragionamento: “Poiché Dio è l’essere più perfetto di tutto l’universo, nulla gli può mancare. Ma, se non esistesse, gli mancherebbe una perfezione: l’esistenza. Dunque, esiste”.