“Il viaggiatore è contento dei propri venti sensi, e nell’insieme li considera insufficienti, benché sia capace, per esempio – ragion per cui si accontenta dei cinque che possiede fin dalla nascita – di udire quello che vede, di vedere quello che ode, di fiutare quello che sente sui polpastrelli, di assaporare sulla lingua il sale che in questo preciso momento sta udendo e vedendo nell’onda proveniente dal largo. Dall’alto di Rocha do Conde de Óbidos, il viaggiatore applaude alla vita.”