“Nel corso di quegli anni, di quale paesaggio avevo mai sentito di far parte? L’ultimo che ricordavo familiare, caldo, era quello della sala da biliardo vicino al porto dove io e Kizuki andavamo a giocare. Poi quella sera Kizuki era morto, e da quel momento tra me e il mondo si era insinuato uno spazio vuoto, ostile e raggelante. Cercai di pensare che significato aveva avuto per me l’esistenza di Kizuki, ma non riuscii a darmi una risposta. Quello che capivo era che con la sua morte una funzione del mio essere, che forse si potrebbe chiamare adolescenza, era stata danneggiata in modo irreparabile. Questo lo sentivo e lo capivo chiaramente. Ma che significato ciò potesse avere, che conseguenze avrebbe portato, mi sfuggiva completamente.”
“La meditazione non consiste nel fermare i nostri pensieri, ma nel prendere consapevolezza che siamo molto più di soli pensieri e sentimenti.”
“Il vero artista si comporta come un uccello posatosi su un fragile ramo che lo sente cedere sotto il suo peso ma canta ugualmente perché sa di avere le ali.”
“Non vivrò in eterno e più me ne rendo conto, più rimango stupito.”
“Sono un ragazzo e tutti i ragazzi sono imbranati. Stiamo ancora crescendo e non sappiamo dove finisce il corpo e dove comincia il mondo.”
“Il dolore ci fa più grandi di quanto noi stessi avremmo voluto.”