“La spada è levata ed io non posso rinfoderarla senza la vittoria o senza onore.”
“Lo stolto credeva che fosse un onore l'essere temuto.”
Qual è la cosa più difficile per chi vive a palazzo? Immaginare una vita diversa. Per esempio la propria vita fuori del palazzo. L’essereumano fa molta fatica a figurarsi una situazione del genere. Di solito prima o poi trova sempre qualcuno disposto a dargli una mano: peccato che talvolta ciò comporti la morte di molte persone. Eccoci al problema dell’onore in politica. De Gaulle fu un uomo d’onore. Quando perse il referendum, ripulì la scrivania, lasciò il palazzo e non vi fece più ritorno. Intendeva stare al governo con l’appoggio della maggioranza: quando la maggioranza gli rifiutò la fiducia, se ne andò. Ma quanti sono quelli come lui? Gli altri piangono ma non si muovono; opprimono il popolo ma non si spostano. Li cacciano dalla porta e loro rientrano dalla finestra; li buttano giù dalle scale e loro ricominciano ad arrampicarsi verso l’alto. Pur di restare, o di tornare, sono disposti a scusarsi, strisciare, mentire, civettare. Ti mostrano le mani immacolate: “Visto? Niente sangue”. Ma il fatto stesso di doverle mostrare li infama. Si rivoltano le tasche: “Guardate pure, non c’è quasi niente”. Ma l’umiliazione di essere ridotti a rovesciare le tasche, dove la mettiamo? Lasciando il palazzo lo scià piangeva. Piangeva anche all’aeroporto. Poi, nelle interviste, rivelò quanto denaro possedesse, aggiungendo che era molto meno di quanto si potesse pensare. Che pena, che squallore.
“E Tu mi porti via l'onore, se porti via il mare!”
“L'uomo onorato è quello che giudica un diritto come un suo dovere.”
“Come le prigioni e le galee sono piene di genti, a dir loro, innocentissime, così gli uffizi pubblici e le dignità d’ogni sorte non sono tenute se non da persone chiamate e costrette a ciò loro mal grado. È quasi impossibile trovare alcuno che confessi di avere o meritato pene che soffra, o cercato né desiderato onori che goda: ma forse meno possibile questo, che quello.”