C’è una prova infallibile per capire al volo se chi parla o scrive ha capito dove ci troviamo. Ed è quando, prima o poi, inesorabilmente, nella soluzione proposta appare la parola “sviluppo”. Ecco: qui cascano tutti gli asini, anche i più intelligenti. Qui cascano quasi tutti gli economisti, che maneggiano la parola “sviluppo” con la stessa insensata sbadataggine con cui un bambino potrebbe toccare una pistola carica.
“Il progresso, comunque, del miglior tipo, è relativamente lento. I grandi risultati non si possono raggiungere immediatamente; e noi dobbiamo esseresoddisfatti di progredire nella vita come camminiamo, passo per passo.”
“Come alla tartaruga, la vita non si muove esattamente in fretta... si fanno dei progressi solo quando si tira fuori la testa.”
“Per avanzare, occorre fare un passo indietro. Fare un passo indietro significa prendere la rincorsa.”
“Mai, nella storia dell’umanità, era accaduto che il progresso ci portasse tanto indietro quanto oggi.”
“A volte, se consideriamo l'attuale ritmo delle scoperte scientifiche, ho perfino paura di non morire mai.”