C’è una prova infallibile per capire al volo se chi parla o scrive ha capito dove ci troviamo. Ed è quando, prima o poi, inesorabilmente, nella soluzione proposta appare la parola “sviluppo”. Ecco: qui cascano tutti gli asini, anche i più intelligenti. Qui cascano quasi tutti gli economisti, che maneggiano la parola “sviluppo” con la stessa insensata sbadataggine con cui un bambino potrebbe toccare una pistola carica.
“Una società non ha nessuna possibilità di progredire se le sue donne sono ignoranti.”
“Più mi parlate di civilizzazione e più penso alla barbarie.”
“Il progresso deriva da un intelligenteuso dell'esperienza.”
“Fai la tua parte per salvare l'umanità dal ricadere nella barbarie col leggere tutti i romanzi che ti è possibile.”
“Le brutalità del progresso si chiamano rivoluzioni. Quando sono finite, si riconosce questo: che il genere umano è stato maltrattato, ma ha camminato.”