“Tu vuoi camminare in prati di lillàe va bene sima non dirmi addiomentre al funerale mio balli con dio.”
“Nella tua assenza, nella tua freddezzanella tua convinzione di esseresempre nella mia testain ogni istante che restanon ho più nessuna certezza.”
Vorrei dirti “ti amo” ma non te lo dico.Perché non ti amerò.E se tu mi amerai, troverai qualcun altroche ti amerà come io non sono stato capace di fare.
“Sbattendo la porta mi vomiti un ciaoMa lo sai bene anche tu che sopravviveraiIo sto iniziando ora.”
“- Michele: Veramente il taglio lo ha dato lei. ci siamo lasciati cento volte, litigavamo sempre...cioè veramente era lei che litigava con me, però...meglio così perché poi lei ci ha pure un altro, quindi...- Marcello: Ah, non ha perso tempo, come vi siete separati subito...- Michele: No, già ce l'aveva prima quando stava con me.”
“[a Marco]Sono contenta che mi hai dimostrato per l'ennesima volta di quanto sei egocentrico. Tu mi hai lasciata mentre dormivo! Hai rifiutato le mie chiamate! Mi hai respinta dopo che sono venuta a cercarti a chilometri di distanza da casa, senza neanche preoccuparti del fatto che io non avessi un posto dove dormire, dove mangiare, dove piangere per quella tua faccia di merda! E adesso cos'è, eh? Ti è passata la paura? Hai fatto il grande rientro? Hai trovato la grande soluzione, questo tuo grande atto di coraggio! E certo perché non è mica colpa tua se noi ci siamo lasciati, giusto? No, è colpa dei nostri genitori! Eh, sì. E perché adesso questo fardello del nostro amoreimpossibile deve passare a loro, dopo che l'ho tenuto io! Cos'è la nostra storia, eh? Una partita di palla avvelenata? Però c'è soltanto un'unicaregola: che la palla non deve mai rimanere a te. Allora sai cosa c'è, Marco? Che adesso tu ti prendi le tue canzoni, i tuoi mezzi piagnistei, i tuoi mezzi sorrisi, le tue lettere strappalacrime, e te ne vai dritto all'inferno!”