“Chi si ferma soltanto a metà di una rivoluzione si scava la fossa da solo.”
“L’amore è più forte della morte. Per questo la strada è far crescere l’amore, renderlo più solido, e l’amore ci custodirà fino al giorno in cui ogni lacrima sarà asciugata, quando «non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno». Se ci lasciamo sostenere da questa fede, l’esperienza del lutto può generare una più fortesolidarietà dei legami famigliari, una nuova apertura al dolore delle altre famiglie, una nuova fraternità con le famiglie che nascono e rinascono nella speranza.”
“C’è un legame profondo e indissolubile tra quanti sono ancora pellegrini in questo mondo – fra noi – e coloro che hanno varcato la soglia della morte per entrare nell’eternità. Tutti i battezzati quaggiù sulla terra, le anime del Purgatorio e tutti i beati che sono già in Paradiso formano una sola grande Famiglia. Questa comunione tra terra e cielo si realizza specialmente nella preghiera di intercessione.”
“Se guardiamo solo con occhioumano, siamo portati a dire che il cammino dell’uomo va dalla vita verso la morte. Ma questo è soltanto se lo guardiamo con occhioumano. Gesù capovolge questa prospettiva e afferma che il nostro pellegrinaggio va dalla morte alla vita: la vita piena!”
Ritornare in Galilea vuol dire rileggere tutto a partire dalla croce e dalla vittoria: senza paura, "non temete". Rileggere tutto – la predicazione, i miracoli, la nuova comunità, gli entusiasmi e le defezioni, fino al tradimento – a partire dalla fine, che è un nuovo inizio, da questo supremo atto d’amore.
“L'ammonimento, «Perché cercate tra i morti colui che è vivo», ci aiuta ad uscire dai nostri spazi di tristezza e ci apre agli orizzonti della gioia e della speranza. Quella speranza che rimuove le pietre dai sepolcri e incoraggia ad annunciare la Buona Novella, capace di generare vita nuova per gli altri.”