“Anima a cui un dio carcere è stato,vene che han dato a quel fuoco alimento,midolla gloriosamente arse,il corpo lasceran, non il penare;saran cenere, ma con sentimento,saran polvere, ma polvere che ama.”
“Compassione vi chiedo - e pietà - e amore!Sì, amore - misericordioso intatto amore,costante, mai sbagliato, innocenteamore,che anche nudo, possa mostrare la sua purezza!Oh, che mi permetta di avere tutto di voi,- e tutta, - tutta sarete mia!”
“Ora un tenero bacio,Sì, con quel bacio,entro in una promessa infinita.”
“Dolce, dolce è il saluto degli occhi,e dolce è la voce nel tuo saluto,quando l’addio s’è logoratoe gli arrivederci svanisconodove il tempo antico si è perduto.Caldi i nervi d'una mano accogliente,e serio un bacio sulla fronte,quando ci incontriamo al di là della terra e del mare,dove all’aratro son nuovi i solchi.”
“Bacerò il tuo nome e il mio,lì dove si sono posate le tuelabbra! Perché mai unprigioniero come me dovrebbeparlare di baci, e labbra?”
“E lì le chiuse gli occhi, selvaggi e appassionati, con quattro baci.”