“Upupa, ilare uccello calunniato dai poeti, che roti la tua cresta sopra l’aereo stollo del pollaio e come un finto gallo giri al vento;nunzio primaverile, upupa, come per te il tempo s’arresta, non muore più il Febbraio, come tutto di fuori si protende al muover del tuo capo, aligero folletto, e tu lo ignori.”
“Ma quale beccacino, quello è uno struzzo in tecnicolor!”
“Difficile dire se il movente siail rifugio oppure la competizione.Certo è sorprendente ingegneriail nido incastonato nella tombadegli etruschi. Fanno capolinodue rondini neonate, i becchispalancati davanti agli antenatiche volano silenti negli affreschi.”
“Sono stormi, queste ottave di novembre,si chiamano a raccolta come per istinto,da settimane fanno disegni sopra i tetti.È il freddo, dicono gli etologi, o è la luceche ora spegne il giorno troppo presto.A metà dicembre, pare, se ne andrannotutti, il cielo di colpo cambierà la voce.”
“- Tu lo sai che cosa sono i fasiani?- No. Cosa sono?- Uccelli. Uccelli che provano tutte le emozioni in un solo istante. Quando cantano esprimono amore e rabbia e paura e gioia e tristezza tutto insieme, mescolato in un unico suono magnifico! Quando gli capita di incontrare l'amore della loro vita sono al tempo stesso felici e tristi. Felici perché capiscono di essere di fronte all'inizio, ma tristi perché in fondo sanno che è già finita.”
“È meglio avere un uccello in mano che uno sopra la testa.”