“I servitori non rimpiangono mai tanto il primo padrone come quando hanno provato il secondo.”
“Tra servo e padrone non v'è nessuna amicizia.”
“Non basta che obbediscano, devono compiacerlo, devono darsi da fare, tormentarsi, ammazzarsi per occuparsi dei suoi affari; e inoltre devono godere del suo piacere, abbandonare i propri gusti per quelli del tiranno, forzare il proprio temperamento, spogliarsi della propria natura, stare sempre attenti alle parole, alla voce, ai segni e agli occhi: non devono avere occhio, piede, mano che non stia sempre in agguato per spiare i suoi desideri e scoprire i suoi pensieri.”
“Un buon cortigiano non deve mai avere un’opinione propria, ma sempre quella del suo padrone o del suo ministro, e deve avere la sagacia per intuirlo.”
“Negli uomini non si teme il vizio, perché li rende schiavi; la virtù sì, perché li rende padroni.”
“A un proprietario sfaccendato, carico di denaro, poteva anche sembrare naturale che l’intelligenza si comprasse al mercato, specialmente in un paese come la Svizzera.”