“Ad un certo momento della mia vita ho avuto una sensazione istintiva, di appartenere ad un territorio. A 17 anni ho fatto il mio primo viaggio da solo nel Mediterraneo. Sono andato in Grecia e mi sono sentito a casa mia più che in Italia.”
“Non v’è nulla che ti faccia sentire insignificante come arrivare in qualche luogo strano e meraviglioso dove nessuno fa neanche caso a te, che stai lì a bocca aperta.”
Ogni giovane d'Europa deve poter cominciare i suoi studi a Parigi, continuarli a Londra, completarli a Roma o Francoforte. Dobbiamo recuperare, in chiave moderna, l'eredità degli antichi "clerici vagantes".
“In una città nuova, mi lascio andare ai sensi e al caso. Senza pensare a niente, cammino, mi guardo intorno, mi unisco a una piccola follacuriosa, prendo i mezzi pubblici, compro il cibo di strada e mangio nei posti meno frequentati. Faccio una sosta, seduta su una panchina in un parco, bevendo una bibita in un caffè o appoggiata alla facciata di un edificio, come una mosca su un muro: e da lì osservo, odoro, ascolto. Se sono fortunata, pianopiano l’anima del luogo mi si rivela.”
“Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle; e passano accanto a sé stessi senza meravigliarsi.”
“- Emma: È stato un lungo viaggio.- Giulio: Però la compagnia era ottima.”