“Dato che il male è inseparabile dall'atto, le nostre imprese si rivolgono necessariamente contro qualcuno o qualche cosa; al limite, contro noi stessi.”
“È meglio con nobiletemerarietàcorrere il rischio di esseresoggetto a metà dei mali che temiamo che restare nella smidollata inerzia per paura di ciò che potrà accaderci.”
“Sono milioni le persone che desiderano l'immortalità e non sanno cosa fare di se stesse in un piovoso pomeriggio di domenica.”
“È più faciledire che fare. Tu..., che hai quella lingua tagliente, come un'ascia, hai provato qualche volta, anche solo per caso, a fare bene ciò che, secondo la tua autorevole opinione, gli altri fanno meno bene?”
“Non parlare con tanta irresponsabilità… Non capisci che non appena tu scagli la prima pietra, altri – nell’anonimato – organizzano una lapidazione?”
“Domandati molte volte al giorno: faccio in questo momento quello che devo fare?”