“Diciamo oggi: è il fascismo. Anzi: il nazifascismo. Ma che cosa significa che sia il fascismo? Vorrei vederlo fuori dell'uomo, il fascismo. Che cosa sarebbe? Che cosa farebbe? Potrebbe fare quello che fa se non fosse nell'uomo di poterlo fare? Vorrei vedere Hitler e i tedeschi suoi se quello che fanno non fosse nell'uomo di poterlo fare. Vorrei vederli a cercar di farlo. Togliere loro l'umana possibilità di farlo e poi dire loro: Avanti, fate. Che cosa farebbero?Un corno, dice mia nonna.”
“Qualche cosa di naturale, come per tutti quelli della mia generazione. I capi mi erano antipatici perché rappresentavano il potere, a causa della stupidità dei loro proclami e della follia di una politica estera condotta con un’arroganza che non trovava riscontro nella forza.”
“Io non voglio morire da fascista. Tanto che sto lavorando per individuare e far crescere chi dovrà prendere le redini del MovimentoSocialeItaliano dopo di me. Giovane, nato dopo la fine della guerra. Non fascista. Non nostalgico. Che creda, come ormai credo anch'io, in queste istituzioni, in questa Costituzione. Perché solo così il MSI può avere un futuro. Altrimenti è costretto a sparire.”
“L’antifascismo è come i vini. Bisogna guardare all’annata.”
“Le iscrizioni all’antifascismo sono chiuse da tempo.”
“Poveridiavoli, i fascisti! Bisognava cercare di capire il dramma loro e quello personale di Mussolini, che anche lui, poveruomo, se ancora non si era ritirato alle Caminate come forse desiderava, doveva essere soprattutto per il Paese che l’aveva fatto.”