“La felicità spetta a tutti quelli che cercano di raggiungerla, e quelli che ridono sono felici. Tutti possiamo ottenerla, alla fine non è altro che uno stato mentale, non fisico.”
“Col motorino dove si può arrivare? Il pomeriggio al bosco, la sera al mare. E io non voglio andare oltre: io voglio restare e aspettare. Voglio essere quella che si chiama dagli aeroporti quando si mette il primo piede a terra, quella che si chiama all'uscita dell'autostrada. Quella che solleva il ricevitore e si sente dire: tra quindici minuti siamo là. Quindici minuti. Allora si tratta di riaccendere sotto la pentola, menare la pasta, cacciare l'acqua dal frigo. Preparare camici freschi per chi arriva accaldato.”
“La depressione dà i suoi segnali di ritirata in questo modo, ti lascia ritrovare i particolari: per quanto mi riguarda, se riesco ad accorgermi di una foglia gialla, di un parassita nuovo, allora il peggio è passato.”
“Con le cose buone della vita io non ero mai stata indulgente. Forse credevo di più alle sconfitte, sapevo affrontarle meglio: erano come le temevo, cioè come le avevo immaginate. Intorno alle cose buone facevo dei lunghi giri larghi tenendo sempre gli occhi altrove.”
“Io non so aspettare e non voglio farlo, nell'attesa i mostri prendono forma e si ingigantiscono, mangiano le ore per crescere e mangiarmi. Non sento curiosità nel dubbio, né fascino nella speranza, fossi stata Eracle, non mi sarei fermata al bivio.”
“Vivere la giornata, sperare nel futuro. Per me era impossibile, non avevo pratica.”