“Ché non ci si può rifare? Soltanto chi è morto ha finito. Noialtri abbiamo la pelle dura da affilarci il rasoio.”
“Nel momento stesso in cui viviamo, cresciamo in noi la morte. Ma questa era solo una parte della verità che dobbiamo imparare. Queste sono le cose che ogni notte andavo rimuginando nella mia solitudine, ascoltando il rumore del vento e delle onde. E intanto, lo zaino sulle spalle e i capelli pieni di sabbia, continuavo il mio cammino lungo la costa nel fresco dell’autunno ancora all’inizio, lasciandomi dietro non so quante bottiglie vuote di whisky, mangiando pane e bevendo acqua dalla mia borraccia, sempre in direzione ovest.”
“La morte non arriva all’improvviso. Si muore pianopiano, dall’interno, e poi arriva il giorno del saldo definitivo. È un processo a cui nessuno può sfuggire.”
“È qualcosa che mi piacerebbe tagliare e aprire con un bisturi. Non un cadavere. Proprio la sostanza stessa della morte. Ho l’impressione che da qualche parte debba esistere, qualcosa del genere. Qualcosa di lento e morbido come una palla da softball, dai nervi paralizzati.”
“La morte di un giovane di ventotto anni è triste come la pioggia in inverno.”
“Con la morte la donna non è mai in un rapporto di protagonismo, ma sempre in quello di passiva conseguenza.”