“Spesso gli scrittoriignoranti scrivono molto più spigliatamente, e quindi simpaticamente, dei dotti. Cammina infatti più svelto chi ha sulle spalle minor bagaglio.”
“Eccezioni - La figlia di un mio amico ha otto anni e legge un numero stupefacente di libri. Li acquista, se li fa regalare, li cerca nella biblioteca della scuola e del rione. La maestra le ha detto: ‘Leggi meno’.”
“I letterati scrivono l’elogio del pennino quando compare la macchina per scrivere e l’elogio della vecchia Olivetti quando compare il Macintosh.”
“La contemporaneità non esiste. Non esiste, dopo la Relatività, nella fisica e non esiste, dopo la Storia, nell'arte. Che i classici siano nostri contemporanei è un conforto idealistico e una menzognapubblicitaria. Questa però non è una conclusione, ma una premessa. L'esperienza dei classici ci dice il contrario. Non sono nostri contemporanei, siamo noi che lo diventiamo di loro. Dimenticarli in nome del futuro sarebbe il fraintendimento più grande. Perché i classici sono la riserva del futuro.”
“C'è un piacere più intenso, per chi ama i libri di antiquariato? Sì. È sfogliarne un catalogo. Niente uguaglia la gioia di cercare - l'occhio concentrato e mobile del vizio - i titoli bramati, differendo spesso l'attimo fatale, per aumentare l'ebbrezza o attenuare la delusione.”
“Ha da sapere che il gran busillis della poesia consiste nell'arte di piacere, e quest'arte sta tutta nella magia di muovere, di rimescolare, come si vuole, tutte le passioni che abbiamo nascosto nel cuore.”