“La nottata era proprio tinta, botte di vento arraggiate si alternavano a rapide passate d’acqua tanto malintenzionate che parevano volessero infilzare i tetti.”
“La sera bisogna uscire, girare, mangiarsi la notte, perdersi nella merda della periferia e capire che solo la notte con i suoi accordi e le sue note improbabili ti può far capire qualcosa. La notte che ti costringe a un duello tra la tua vita e tutta l'altra vita.”
“Il crepuscolo – pensai allora – è solo un'illusione, perché il sole è sempre così sopra o sotto la linea dell'orizzonte. Ciò significa che il giorno e la notte sono legati come poche altre cose al mondo, non possono esistere l'uno senza l'altro e tuttavia non possono esistere insieme. Come ci si può sentire, pensai, quando si è sempre uniti e sempre divisi?”
“La strada non impegnava. Correva piana. Senza curve. Né circolava anima viva. Era l’ora in cui la città dorme il suo grande sonno.”
“In principio era il buio. È nel buio della notte, magari una notte di tempesta, in una casa isolata nella brughiera, che si sprigionano i sogni. Qui c’è freddo, pioggia, miseria, solitudine. Si sognano un sole e un azzurro lontani, la ricchezza, l’avventura.”
“- Larry: Vuoi la verità, ecco la verità: di sera tutte le statue prendono vita e tocca a me mantenerle all'interno del museo.- Rebecca: Mi stai prendendo in giro!?- Larry: No! Tu volevi la verità e io te l'ho detta.- Rebecca: Solo perché sono una che gli piace la storia non vuol dire che devo essere presa in giro in questo modo!”