“Il problema dei gatti è che non hanno tatto.”
“Ogni buona poesia è lo sfogo spontaneo di fortisentimenti; ma, per quanto questo sia vero, non c'è mai stata poesia di qualsiasi genere, a cui si potesse attribuire un qualche valore, che non sia stata prodotta da un uomo che, oltre ad essere dotato di una sensibilità innata e fuori del comune, non abbia anche pensato lungamente e profondamente.”
“Una accresciuta sensibilità per i problemi esistenziali influenza profondamente la natura della relazione tra il terapeuta e il paziente.”
“Lei probabilmente non capisce quanto mi infastidisca questa accusa di mancanza di umanità. Cosa ci rimane alla fine se non la nostra umanità?”
“Le buone maniere senza sincerità sono come una bella signora senza vita. [...] La schiettezza priva di tatto è come il bisturi del chirurgo, efficace ma sgradevole. La franchezza unita alla gentilezza è utile e ammirevole.”
“Bisogna entrare nel buio, nella notte che attraversano tanti nostri fratelli. Essere capaci di entrare in contatto con loro, di far sentire la nostra vicinanza, senza lasciarci avvolgere e condizionare da quel buio.”
“Abbiamo bisogno che il nostro cuore si commuova. Lasciamolo riscaldare dalla tenerezza di Dio; abbiamo bisogno delle sue carezze. Le carezze di Dio non fanno ferite: le carezze di Dio ci dannopace e forza.”
“Un buon prete, dunque, è prima di tutto un uomo con la sua propria umanità, che conosce la propria storia, con le sue ricchezze e le sue ferite, e che ha imparato a farepace con essa, raggiungendo la serenità di fondo, propria di un discepolo del Signore. La formazione umana è quindi una necessità per i preti, perché imparino a non farsi dominare dai loro limiti, ma piuttosto a mettere a frutto i loro talenti.”
“L’umanità è il saper mostraretenerezza e familiarità e cortesia con tutti. Spiritualità e umanità, pur essendo qualità innate, tuttavia sono potenzialità da realizzare interamente, da raggiungere continuamente e da dimostrare quotidianamente.”
Chi rinuncia alla propria umanitàrinuncia a tutto. L’umanità è ciò che ci rende diversi dalle macchine e dai robot che non sentono e non si commuovono. Quando ci risulta difficile piangere seriamente o ridereappassionatamente – sono due segni – allora è iniziato il nostro declino e il nostro processo di trasformazione da “uomini” a qualcos’altro.