“Quando mi hanno messo l'ostia in bocca per la prima comunione, mi sono messo a masticarla, perché mi avevano detto che era peccato anche solo sfiorarla coi denti. E forse anche perché, a pensarci ora, non sopportavo l'idea che qualcuno avesse preteso di aver sofferto più di me, che limitasse d'emblée le mie possibilità presenti e future di martirio.”