“Che sia fatta la volontà di Dio, che è l'unicascienza che ci dà pace.”
“Il prete del villaggio era un santo, tanto che tutte le volte che aveva bisogno di aiuto, la gente si rivolgeva a lui. Allora egli si ritirava in un angolo segreto della foresta e formulava una preghiera speciale. Dio non mancava mai di esaudire la sua supplica e tutto era risolto. Dopo la sua morte, la gente, quando aveva bisogno di aiuto, ricorreva al suo successore, il quale non era un santo, ma conosceva sia l'angolo segreto della foresta, sia la preghiera speciale. Egli diceva così: ‘Signore, tu sai che non sono un santo, ma questo non ti impedirà di aiutare la mia gente, vero? Ascolta la mia supplica e vieni in nostro aiuto.’ E ogni volta Dio esaudiva la sua preghiera e tutto era risolto. Quando anch'egli morì, se la gente aveva bisogno di aiuto si rivolgeva al suo successore, il quale conosceva la preghiera speciale, ma non l'angolo segreto della foresta. Queste erano le sue parole: ‘Che importanza ha per te un luogo piuttosto che un altro, Signore? Non è forse la tua presenza che rende santo ogni luogo? Ascolta dunque la mia supplica e vieni in nostro aiuto.’ E ogni volta Dio esaudiva la sua preghiera e tutto era risolto. Anche costui morì e la gente, quando aveva bisogno di aiuto, ricorreva al suo successore, il quale non conosceva, né la preghiera speciale, né l'angolo segreto della foresta e diceva: ‘Non è la formula che conta, Signore, ma il grido di dolore di chi soffre. Ascolta quindi la mia supplica e vieni in nostro aiuto.’ E anche allora Dio esaudiva la preghiera e tutto era risolto. Dopo la sua morte la gente, quando aveva bisogno di aiuto, ricorreva al suo successore. Questo prete aveva più dimestichezza con il denaro che con la preghiera e quindi diceva a Dio: ‘Che razza di Dio sei tu se, pur essendo perfettamente capace di risolvere i problemi che tu stesso hai provocato, ti ostini a non alzare un dito finché non ci vedi piangere e strepitare? Ebbene, comportati con la gente come ti pare.’ E subito tornava alle sue faccende. Anche in quel caso Dio esaudiva la sua preghiera e tutto era risolto.”
“Noi ci preoccupiamo di essere gente per bene secondo la legge di Dio; non sappiamo esserlo secondo noi stessi.”
“Quando le vigne gelano nel mio villaggio, il mio prete ne deduce la rabbia di Dio contro la razzaumana.”
“Si mette nella propria arte ciò che non si è stati capaci di mettere nella propria esistenza. È perché era infelice che Dio ha creato il mondo.”
“Oh Dio, la tua pietà deve essere stata profonda, quando questo mondomiserabile nacque dal caos!”
“Io sono simile a Dio e Dio è simile a me! Io sono grande quanto Dio, Egli è piccolo quanto me! Egli non può essere al di sopra di me, né io al di sotto di Lui!”
“Se Dio esistesse ci sarebbe una minor quantità di male sulla terra. Ritengo che se questo male esiste, o è Dio stesso a volere tali disordini, ed è allora un esserebarbaro, o non è in grado di impedirli, ed allora è un esseredebole, e, in ogni caso, un essere abominevole, un essere di cui devo sfidare la folgore e disprezzare le leggi. L'ateismo non vale forse più di questi due estremi? e non è cento volte più ragionevole non credere ad alcun Dio, che adottarne uno così pericoloso, così spaventevole, così contrario al buon senso e alla ragione?”
“Il mio più grande dolore è che in realtà non esiste un Dio, e quindi mi vedo privato del piacere di insultarlo più positivamente.”
“Che cos'è quel ridicolo divieto di mangiare il frutto di un albero in un giardino di cui si dispone? Ha una bella perfidia, questo Dio, per imporre un simile divieto; soprattutto perché sapeva che l'uomo sarebbe caduto: è dunque una trappola che gli tende. Proprio un vilefurfante questo vostro Dio! Lo credevo soltanto un imbecille; ma guardandolo un po' più da vicino, mi appare come un gran scellerato.”
“Questo vostro Dio! Lo credevo soltanto un imbecille; ma guardandolo un po' più da vicino, mi appare come un gran scellerato.”
Alla volontà di un prete, ossia di un furfante coperto di menzogne e di crimini, questo gran Dio, creatore di tutto ciò che vediamo, si abbasserà fino a scendere dieci o dodici milioni di volte ogni mattina in un pezzo di pane che, digerito dai fedeli, si trasformerà ben presto, in fondo alle viscere, nei più vili escrementi; e tutto questo per accontentare il suo tenero figlio, l'odiosoinventore di questa mostruosa empietà durante una cena in una bettola! L'ha detto, deve essere così; ha detto: "Questo pane che vedete sarà la mia carne, lo digerirete come tale: ora, io sono Dio, dunque Dio sarà digerito da voi; dunque il creatore del cielo e della terra si tramuterà in merda, perché io l'ho detto; e l'uomo mangerà e cacherà il suo Dio, perché questo Dio è buono, perché questo Dio è onnipotente".
“Questo essere esecrabile, nato dalla paura degli uni, dalla furbizia degli altri, e dall'ignoranza di tutti, non è che una rivoltante banalità che non merita da parte nostra un solo istante di fede, né un solo istante di rispetto; una stravaganza pietosa che ripugna all'intelletto, che rivolta lo stomaco, e che è uscita dalle tenebre solo per il tormento e l'umiliazione dell'uomo. Detestate questa chimera; è spaventosa; può esistere solo nell'angusto cervello degli imbecilli o dei frenetici: non esiste cosa più pericolosa a questo mondo, nessuna che debba esser più temuta e al tempo stesso più aborrita dagli umani.”
“Non c'è Dio, la Natura è sufficiente a se stessa; in nessuna guisa ha essa bisogno d'un autore.”
“Il Dio che ti forgi è solo una chimera la cui stupidaesistenza vive solo nella testa dei pazzi. È un fantasma inventato dalla scelleratezza degli uomini, il cui unicoscopo è ingannarli o armarli gli uni contro gli altri. Il più importanteservizio che si sarebbe potuto render loro, sarebbe stato di sgozzare immediatamente il primo impostore che osò parlar loro di un Dio.”