“Essereattrice non ti esime dal diritto e dal dovere di cercare di capire cosa succede nel mondo.”
“Considero che la cosa più importante, per fare bene il lavoro di attore o di attrice, sia l'atteggiamento verso il regista. Con lui penso che debba esistere una specie di transfert: l'attore deve capire quello che il regista si aspetta e a questo punto gli basterà seguire quella prima intuizione, una specie di impulso. Il segreto è nel lasciarsi andare.”
“Penso che la mia vita mi sia servita molto di più, per il mestiere di attrice, di quei pochi mesi di Centro Sperimentale che ho frequentato subito dopo essere arrivata in Italia.”
“Sono un caratterista.”
“Io penso che sia dovere dei commediantiscoprire dove la linea è tracciata e superarla deliberatamente.”
“Mi è piaciuto lavorare in televisione, ma cambiare regista ogni settimana era davvero un problema.”
“E' difficile dire ad un attore di smettere di recitare, mentre i dilettanti non vedono l'ora di smettere perché si sentono in imbarazzo sul set.”
“I registi non mi hanno mai diretto, mi lasciavano campo libero.”
“[parlando dei paparazzi] Di solito rimango calmo: non aspettano altro che reagisca male per potermi fotografare e pubblicare così sulle loro riviste.”
“Mi piace dare libertà agli attori.”
“Non è possibile spiegare Totò. Le faccio un esempio. Totò ha speso un patrimonio perché gli fossero riconosciuti i suoi titoli nobiliari di principe bizantino. Quello della nobiltà era un tasto che non si poteva toccare con lui. Guai, poi, a mettere in dubbio la sua legittima discendenza dall'imperatore Costantino. Eppure, più di una volta, l'ho sorpreso mentre si prendeva cordialmente in giro.”
“Nella vita come nell'arte, Totò era un signore, un vero principe. Ma recitava una parte anche quando faceva il generoso. Le sue mance da nababbo al ristorante sono rimaste famose, così come a Cinecittà tutti ricordano ancora i biglietti da mille che distribuiva con noncuranza.”
“Totò non era pratico di recitazione. D'altro canto, il pubblico delle riviste non era abituato a vedere sulla scena certi dinoccolamenti che erano il pezzo forte di Totò attore e mimo del varietà. ”
“Ho cominciato a fare il regista in teatro qualche anno fa. Mi sono sempre piaciuto come attore, come artigiano e mi sembrava naturale arrivare a creare un film.”
“Al cinema mi affascinano i perdenti, quindi mi piacerebbe vestire i panni di un personaggio quasi dimenticato e proprio per questo affascinante: Giovanni Rappazzo, il messinese che ha inventato il sonoro, rivoluzionando la cinematografia mondiale, ma che per mancanza di finanziamenti non riuscì a brevettare la sua scoperta, ripresa e sfruttata dagli americani.”