“In Italia l'autorità del grado non conta. L'italiano non si inchina davanti al berretto. Nulla lo indispone più dell'uniforme. Ma obbedisce al prestigio personale ed alla capacità di interessare sentimentalmente o materialmente la folla.”
“I veri italiani sono pochissimi. La maggior parte di coloro che si fanno passare per italiani, sono in realtà piemontesi, toscani, veneti, siciliani, abruzzesi, calabresi, pugliesi e via dicendo. Appena fuori d'Italia, l'italiano torna ad essere quello che è: piemontese, toscano veneto ecc. L'italiano sarà un prodotto dell'Italia, mentre l'Italia doveva essere un prodotto degli italiani.”
“Ci sono fessi intelligenti e colti, che vorrebbero mandar via i furbi. Ma non possono:1) perché sono fessi;2) perché gli altri fessi sono stupidi e incolti, e non li capiscono.”
“Il vero conservatore sa andare indietro perché, per andare avanti, bisogna qualche volta arretrare per prendere meglio la spinta.”
“Le masse non domandano la libertà, domandano la sicurezza.”
“Soltanto le bestie si contentano del necessario.”
“Le invenzioni della natura per torturarci sono infinite e piene di fantasia; non c'è un catalogo che le contenga.”
“Gli aforismi sono vasi che il lettore riempie con il suo vino.”
“La Chiesa cattolica può essere definita la risposta che il mondo ha dato al Vangelo.”
“La fantasia della maggioranza è oggi dominata dalla visione del benessere.”
“Meglio un errore fatto da sé, che una verità fatta dagli altri.”
“L'Italiano è di tanto inferiore al giudizio che porta di se stesso di quanto è superiore al giudizio che ne danno gli stranieri. Le sue qualità migliori sono le ignorate e i suoi difetti peggiori sono i pubblicati da tutta la fama.”
“L'uomo è l'unicoessere che non vogliaessere quello che è.”
“L'uomopolitico in Italia è uomoavvocato. Il dire niente in molte parole è stata sempre la prima qualità degli uominipolitici; che se hanno sommato il dire niente al parlare fiorito, hanno raggiunto la perfezione.”
“In Italia i ministri non sono scelti perché persone competenti nell'agricoltura, nei lavoripubblici, nelle finanze, nelle poste e telegrafi, bensì perché piemontesi, liguri, lombardi, toscani, siciliani, abruzzesi, o perché appartenenti al gruppo a, b, c. Si è ministri non per quel che si è fatto, ma per il dialetto che si capisce, per il gergo parlamentare che si parla. Questo deriva in gran parte dal concetto della ingiustizia distribuita.”