“Meglio tardona che ritardata!”
“Le donne sono le peggiori nemiche di sé stesse. E i sensi di colpa sono il principale strumento della tortura che si autoinfliggono.”
“Nessun uomo andrebbe mai a cercarsi una scrittrice. Sono come i debiti. Passano le giornate a sognare invece di cucinare. Pensano ai libri invece che ai bambini. Si dimenticano di pulire la casa...”
“Donne: non le vedi mai sedersi su una panchina con l'avviso: Verniciata di fresco. Hanno occhi dappertutto.”
“Amare soltanto le donne belle e sopportare i cattivilibri: segno di decadenza.”
“Donne si inginocchiavano ai loro banchi con emblemi di appartenenza cremisi intorno al collo, le teste piegate. Un gruppetto in ginocchio davanti al parapetto dell’altare. Il prete le passava in rassegna, mormorando, col suo affare in mano. Si fermava accanto ad ognuna, estraendo il pane della comunione, scrollando una goccia o due (lo tiene in acqua?), e glielo infilava dritto in bocca. Il cappello di lei e la testa sprofondavano. E poi un’altra: una vecchietta. Il prete si chinò e glielo mise nella bocca aperta, mormorando tutto il tempo. Latino. La prossima. Chiudi gli occhi e apri la bocca.”