“I poveri sono il luogo teologico dove Dio si manifesta e il roveto ardente e inconsumabile da cui Egli ci parla.”
“Il mio più grande dolore è che in realtà non esiste un Dio, e quindi mi vedo privato del piacere di insultarlo più positivamente.”
“Che cos'è quel ridicolo divieto di mangiare il frutto di un albero in un giardino di cui si dispone? Ha una bella perfidia, questo Dio, per imporre un simile divieto; soprattutto perché sapeva che l'uomo sarebbe caduto: è dunque una trappola che gli tende. Proprio un vilefurfante questo vostro Dio! Lo credevo soltanto un imbecille; ma guardandolo un po' più da vicino, mi appare come un gran scellerato.”
“Questo vostro Dio! Lo credevo soltanto un imbecille; ma guardandolo un po' più da vicino, mi appare come un gran scellerato.”
Alla volontà di un prete, ossia di un furfante coperto di menzogne e di crimini, questo gran Dio, creatore di tutto ciò che vediamo, si abbasserà fino a scendere dieci o dodici milioni di volte ogni mattina in un pezzo di pane che, digerito dai fedeli, si trasformerà ben presto, in fondo alle viscere, nei più vili escrementi; e tutto questo per accontentare il suo tenero figlio, l'odiosoinventore di questa mostruosa empietà durante una cena in una bettola! L'ha detto, deve essere così; ha detto: "Questo pane che vedete sarà la mia carne, lo digerirete come tale: ora, io sono Dio, dunque Dio sarà digerito da voi; dunque il creatore del cielo e della terra si tramuterà in merda, perché io l'ho detto; e l'uomo mangerà e cacherà il suo Dio, perché questo Dio è buono, perché questo Dio è onnipotente".
“Questo essere esecrabile, nato dalla paura degli uni, dalla furbizia degli altri, e dall'ignoranza di tutti, non è che una rivoltante banalità che non merita da parte nostra un solo istante di fede, né un solo istante di rispetto; una stravaganza pietosa che ripugna all'intelletto, che rivolta lo stomaco, e che è uscita dalle tenebre solo per il tormento e l'umiliazione dell'uomo. Detestate questa chimera; è spaventosa; può esistere solo nell'angusto cervello degli imbecilli o dei frenetici: non esiste cosa più pericolosa a questo mondo, nessuna che debba esser più temuta e al tempo stesso più aborrita dagli umani.”