“Non aveva mai cessato e non avrebbe mai cessato di essere capace di sentimenti grandiosi, di nutrire i suoi ideali con calore e fedeltà… Li avrebbe portati con sé nella tomba, sicuro! Ma gli ideali esistono per essere raggiunti e realizzati? Assolutamente no! Non si desiderano le stelle, ma la speranza… oh, la speranza, non il compimento, la speranza è il meglio della vita. […] Colui che le onde della vitareale hanno portato in alto sulla cresta, cingendogli di fortuna la fronte, non aveva bisogno di avere in testa tali pensieri. Ma chi sogna da solitario, giù nel profondo, non ne può fare a meno.”
“Prega perché la tua solitudine ti spinga a cercare qualcosa per cui vale la penavivere, e grande abbastanza in nome del quale morire.”
“Noi siamo quello che difendiamo, io credo... quello per cui lottiamo.”
“La storia dell’etica è una triste rassegna di splendidi ideali cui nessuno è riuscito a tener fede. La maggior parte dei cristiani non ha imitato Cristo, la maggior parte dei buddhisti non ha seguito l’esempio di Buddha e la maggior parte dei confuciani avrebbero fatto venire uno scatto di nervi a Confucio. Per contrasto, quasi tutti oggi seguono con successo l’ideale capitalistico-consumistico. La nuova etica promette il paradiso a condizione che i ricchi restino avidi e spendano il loro tempo a fare ancora più soldi, e che le masse diano libero sfogo alle loro voglie e passioni – e comprino di più, sempre di più. Questa è la prima religione nella storia i cui seguaci fanno effettivamente quello che viene chiesto loro di fare. Come facciamo però a sapere che in cambio avremo il paradiso? L’abbiamo visto in televisione.”
È più facileessere un "umanitario" che dare al tuo stesso paese quello che gli è propriamente dovuto; è più facileessere un "patriota" che fare della tua comunità un posto migliore in cui vivere; è più facileessere un "leader civico" che trattare la tua stessa famiglia con comprensione amorevole; perché più piccolo è il focus della nostra attenzione, più difficile è il compito.
“La società libera è un buon antidoto alla mania di dividere l’universopolitico in due metà contrapposte, la sinistra e la destra. È una stupida classificazione, ereditata dai tempi della Rivoluzionefrancese, e perpetuata dal fatto che oratori e scrittori continuano a vantarsi di appartenere alla sinistra, oppure (in numero minore, oggi) alla destra.”