La civiltà "più pienamente umana" sarebbe quella che avesse al suo centro il lavoro manuale, in cui il lavoro manuale divenisse il supremo valore, non in rapporto a ciò che produce, ma in rapporto all'uomo che lo esegue.
“Non ci sono sforzi inutili, Sisifo si faceva i muscoli.”
“Non ho bisogno dei soldi. Lavoro per l'arte.”
“Il lavoro è l'occupazione di chi non ha nulla da fare.”
“C’è una grande differenza tra la comunicazione pubblica, l’impressione che si ha di noi e la vita concreta del sindacato.”
“La diffusione della precarietà è figlia di un'idea che sempre più considera il lavoro come una merce, che ha sostituito nel pensierocorrente il lavoratore con il consumatore, che ha affrontato il tema della pluridentità delle persone dando per scontato che quella data dal lavoro potesse divenire progressivamente marginale, fino quasi a scomparire.”