“Ogni mattina mi sveglio e tocco duecento volte le punte delle mie scarpe. Poi mi alzo dal letto e me le infilo.”
“A poco a poco la idealizzò, attribuendole virtù improbabili, sentimenti immaginari, e dopo due settimane pensava solo a lei.”
“Non passava un istante senza pensare a lei, tutto quanto mangiava e beveva aveva il sapore di lei, la vita era lei a ogni ora e ovunque.”
“La guardiana che entrò a prepararla per la sesta seduta di esorcismi la trovò morta d’amore sul letto, con gli occhi raggianti e la pelle di una neonata.”
“L’ossessione che ogni cosa fosse al suo posto, ogni faccenda a suo tempo, ogni parola nel suo stile, non era il premio meritato di una mente in ordine, ma tutto il contrario, un intero sistema di simulazione inventato da me per nascondere il disordine della mia natura.”
“Aprì il fagottino di Sierva María e sistemò le cose una a una sopra il tavolo. Le conobbe, le fiutò con un desiderioavido del corpo, le amò, e parlò con loro in esametri osceni, finché non ne poté più.”