“Dobbiamo costruire. Non distruggere. L'Italia ha bisogno di nuove infrastrutture, ha bisogno di più infrastrutture.”
“L’Italia deve scommettere sui piccoli comuni, sulla forza dei territori e sulle sue bellezze diffuse se vuole essere più coesa e più competitiva.”
“Dell’Italia i libri di scuola dicono che è povera di materie prime. Certo, non abbiamo il petrolio, il rame, né le terre rare che servono all’elettronica. Ma abbiamo altre materie prime di tutto rispetto: il sole, il paesaggio, la creatività, l’intraprendenza, grandi saperi artigianali, la bellezza, la cultura, le tradizioni.”
Oggi un film che abbia un certo costo è "condannato" ad incassare subito il primo week end, e questo costringe produzioni e network ad investire in opere che sono più che altro dei cast assemblati per delle storie che si ripetono sempre simili.
“Negli anni sessanta, quando si facevano quattrocento film all'anno, era proprio la miriade di film di genere, priva di ambizioni d'autore, ma in grado di portare a casa degli incassi, che sosteneva il Grande Cinema, e la capacità dei produttori di poter investire.”
“Il populismo è paradossale perché invoca una orizzontalità senza terzo, una democrazia diretta senza filtri, l’abbattimento di ogni forma di mediazione istituzionale per poi reggersi sull’arbitrio di un padre-padrone. Il compito del padre è trasmettere il desiderio da una generazione all’altra, è permettere l’eredità. La saggezza più grande è saper tramontare; è saper scegliere il tempo giusto per uscire di scena, sapere lasciare il posto, vivere la propria dissoluzione, sapere lasciare una eredità, trasmettere una eredità.”